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Genziana

genziana Molti credono, ma a torto, che il distillato di genziana si ottenga dagli omonimi fiori azzurri che crescono in montagna. In realtà, invece, è il prodotto della distillazione dei pesanti rizomi della genziana gialla, estratti con faticoso lavoro (data la loro notevole grossezza e il loro peso) da ricercatori specializzati muniti di zappe, che scavano negli aridi terreni delle Alpi e dei Pirenei.
Ha un contenuto alcoolico del 40-45% di cui, però, solo il 5% proviene dalla radice della pianta. Il distillato puro (che tra l’altro, è molto costoso) ha un sapore amaro, terroso e un profumo molto aspro. I montanari sostengono che la genziana possiede virtù terapeutiche che giovano allo stomaco, ai reni e alla vescica. la radice di genziana, finemente triturata, viene usata anche per preparare infusi.

In Bavaria e in Tirolo viene servita durante un pasto abbondante o immediatamente dopo. La si offre ben fredda e talvolta perfino ghiacciata. Per il suo elevato tenore alcoolico si presta ottimamente per preparazioni alla fiamma.

Foto presa dal web

Infuso di millefoglio o millefoglie

millefoglio.jpg Gli appassionati di infusi di erbe sostengono che quello di millefoglio è particolarmente efficace in caso di inappetenza, di disturbi intestinali, biliari, caridiaci, asma e reumatismi. Il millefoglio (o millefoglie) è una pianta medicinale che cresce nei campi, nei prati e sulle pendici dei monti con fiori di colore bianco-giallo con sfumature rossastre, che contengono olii eterici e lineolo. La raccolta avviene da giugno a luglio e i fiori si fanno poi seccare. Per preparare un infuso più o meno carico, a seconda dei gusti, bisogna versare una tazza d’acqua bollente su uno o due cucchiai di millefoglio secco e filtrarla poco dopo.

 

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