Pasta e patate ara tijeddra, ricetta tipica cosentina
La pasta viene preparata a crudo insieme alle patate, sugo, parmigiano e cotto sul gas e poi si prosegue in forno. E’ buonissima sia calda che fredda!
2 scatole di pomodori pelati
un bel giro di olio extravergine d’oliva
2 spicchi di aglio
4 foglie di basilico
3 patate silane;
150 gr. parmigiano grattugiato,
aglio, origano, sale,
per gratinare:
60 g di pane raffermo,
3 cucchiai di parmigiano grattugiato,
mezzo spicchio d’aglio,
origano,
abbondante olio q.b.
Prima della preparazione della pasta occupatevi del sugo.
In una pentola dai bordi alti fate soffriggere due spicchi di aglio e poi aggiungete ila purea di pomodori e salate. Fate addensare e poi profumate con le foglie di basilico.
Pelate le patate ed affettatele sottilmente con l’aiuto della mandolina.
Prendete una teglia antiaderente e versate tre mestoli di sugo ed una spolverata di parmigiano.
A questo punto coprite a filo di acqua la teglia e ponete sul gas a cuocere per almeno 15 minuti.
Intanto, sbriciolate il pane raffermo ed aggiungete qualche cucchiaio di parmigiano grattugiato, origano e mezzo spicchio di aglio tritato finemente.
Una volta terminata la prima cottura della pasta cospargete sulla superficie il pane condito.
Prendete un tegamino e versate abbondante olio fatelo diventare bollente e poi distribuite sulla mollica di pane. Trasferite la teglia in forno e terminate la cottura fino a quando si formerà una crosticina croccante e profumata.
Questa pasta proprio non la conoscevo. Mi sa che non è tanto facile da fare, mi sbaglio? La provo in settimana e ti faccio sapere come m’è venuta. Grazie per l’idea.
Paola
Paola: devi abbondare con il sugo, (cotto) e la riuscita è assicurata.
Quando faccio questa pasta i miei figli fanno bis e tris
non è possibile! deve essere buonissima!!!
devo evitare di andare per blog quando ancora sono digiuna… !
ho il problema fondamentale che…non vi tengo dietro 😀 aggiornate tutte talmente in fretta che se manco da casa due giorni causa lavoro …sono spacciata!! quindi riassumo qui i complimenti sbavezzanti per tutte le delizie sfornate in questi giorni 🙂 una meglio dell’altra 😀 baci!
Panettona: hai ragione capita anche a me la tua stessa cosa;
Arietta: tu cerca di non farti mancare la puntatina giornaliera…
Non avevo mai sentito di questa pasta cotta a crudo, interessante!! Grazie per queste belle idee. Ciao!
è vero francesca…questa è la pasta e patate tipica che fanno qui…..l’ho assaggiata sia in originale…cioè come l’hai scritta tu…che fatta come una comune pasta al forno…cuocendo la pasta contemporaneamente nell’acqua con le patate….sia con le patate fritte:-)
Annamaria
L’accoppiamento pasta e patate qui in Sardegna non l’avevo mai sentito, ma ora l’ho trovato nei blog…non mi resta che provare 🙂
Lo sapevo che non dovevo passare da qui prima di andare a dormire!!!Tu condizioni i miei sogni!!! un menù completo: pasta e patate, polpette di carciofi e zeppole fritte…”e che vuoi di più dalla vita”? Ciao Francy, buonanotte.
Ma questa é favolosa, dalle mie parti non é conosciuto questo metodo di cottura per la pasta., si, invece per il riso. Devo provarla…baci
MMh buonissima………si io conoscevo l’abbinamento pasta e patate grazie alla mia nonna paterna, appunto calabrese però mi racconta mia nonna materna, quindi sarda, che quando erano piccoli si usava mettere le patate insieme all’acqua per la pasta e quando bolliva si aggiungeva la pasta che quindi poi condita con sugo e formaggio era una sortadi PASTA E PATATE no???
Di sicuro non come questa….slurp!!
La ricetta della tu anonna esiste ma è un’altra cosa, una minestra.
Cerca pasta e patate alla napoletana, è ottima.
Gran bel primo, che potrebbe
essere anche piatto unico.
Brrrrrava
Bacio
Nino
Buoni!! Adoro la pasta così! :o)
P.s. commento trovato! grazie e buona cucina
Sandra: grazie per la visita….ho visto che hai trovato il commento.
Ecco cosa posso fare dei pacchetti di pasta non finiti con quelle piccole mezze porzionette nei sacchettini
Isabella: hai ragione si possono anche vari formati, brava!!!
Il gusto dovrebbe essere travolgente
In pratica la cottura avviene in forno, meravigliosa ricetta, complimenti!!
Che strano cuocere la pasta cosi…devo assolutamente provare! Elga
Grazie a tutti per i commenti!
Se vi fidate io vi invito a provare questa ricetta, il segreto come dicevo anche in un altra risposta sta nel mettere abbondante sugo…è un primo gustoso, scrocchiarello e morbido al tempo stesso
anche questa ha l’aria di essere proprio ottima
Non avevo mai provato a fare la pasta così, cioé a crudo.Devo dire che questa ricetta è ottima e, benché io sia calabrese, (di Catanzaro),non la conoscevo affatto come specialità cosentina.Grazie da parte mia e di tutti i membri della mia famiglia.
Maria: sono felicissima, questo è il piatto preferito dai miei figli!
Ciao, navigando in internet in cerca di qualche nuova ricetta, mi sono imbattuta in questo blog ed in questo gustosissimo piatto che sicuramente presto proverò. Però non ho ben capito il passaggio dell’aggiungere l’acqua. Cioè devo aggiungerla nella teglia fino a raggiungere lo strato superiore della pasta? O solo un pò nella base della teglia? Scusami probabilmente sarà una domanda stupida ma non ho mai cucinato la pasta in questo particolare modo…Grazie mille
Agata: dunque l’acqua va aggiunta a filo….hai capito benissimo, non bisogna coprirla del tutto. Un consiglio importante è quello di abbondare con il sugo e parmigiano…Questa è la pasta preferita dei miei figli!!!
Vorrei dei chiarimenti sulla pasta e patate alla cosentina.Quanta acqua e quanto sugo bisogna aggiungere “scientificamente”(!) visto che questo è il segreto per la buona riuscita della ricetta! La teglia si mette al forno coperta o scoperta? La temperatura del forno a quanti gradi ?
Cara Francesca, ti vorrei chiedere se conosci l’antica ricetta reggina della zucca (color arancio, quella invernale) fritta prima e poi condita con una salsa a base di aglio, credo, menta , mollica di pane e non so cos’altro …La preparava mia mamma ma non ricordo i vari ingredienti e passaggi.Era croccante e squisita, ricercatissima da tutti gli ospiti.
Ti ringrazio. Bello il tuo sito.
Vale: l’acqua da aggiungere è poco sotto il livello della pasta, per il sugo bisogna abbandonare.
Prima la lasci cuocere sul fornello e poi dopo aver aggiunto la mollica di pane e l’olio fritto si fa cuocere in forno scoperta…se vuoi altre delucidazioni chiedi pure.
La zucca parli di questa? http://dolcienonsolo.myblog.it/archive/2007/11/11/zucca-di-fabiana.html
buonissima
questa pasta è fenomenale,sono di cosenza, ma non conoscevo questo procedimento, finalmente me la posso gustare in maniera originale, grande francesca..
Vero.
Spesso si usano ricette “ibride”, che sono solo paste al forno con le patate.
Marco: tra un pò potrai vedere anche un’altra versione…grazie!
ho visto che hai messo la variante della ricetta, quanto prima la proverò a fare… per ora mi faccio male a guardare le immagini.
*marco ti raccomando voglio sapè
e io ho già fameeeeeeeeee!!
mamma mia , deve essere slurposissima 🙂
A venerdì
😉
Non vedo l’ora…
siiii lo fatta è BUONISSIMAAAAAAA ……… grazie ,eppure io sn calabrase di vibo valentia ma qst ricetta nn la sapevo …
Antonietta, questa è la pasta che preferiscono in assoluto i miei figli!
è hanno ragione anke mio figlio la mangiata molto volentieri anzi ha divorato un piatto e x un bambino di 2 anni è troppa ma sn contenta ke gli sia piaciuta hai miei due uomini di casa. solo ke io invece di usare i pelati , ho fatto il sugo semplice cn sofritto di cipolla kredo ke sia uguale vero? opss!! la pasta un po troppo cotta forse xke’ sul gas lo lasciata 15min… a fuoco alto e le patate ke erano sottilissime sn rimaste croccannti boo!! ma è venuta buonissima e nn si badava ne alla pasta ne alle patate
mi dispiace contraddirvi ma la pasta che dovrebbe essere usata, secondo la tradizione di mia nonna, gli ziti lunghi e poi spezzati. Un pò di pecorino non guasterebbe.
Si, ziti lunghi spezzati, di tradizione napoletana, come molte ricette cosentine.
In alternativa, pennoni lisci. Per questa, eviterei i consueti rigatoni o, peggio, pennette.
Bene. Io in genere uso le penne