Genziana

genziana Molti credono, ma a torto, che il distillato di genziana si ottenga dagli omonimi fiori azzurri che crescono in montagna. In realtà, invece, è il prodotto della distillazione dei pesanti rizomi della genziana gialla, estratti con faticoso lavoro (data la loro notevole grossezza e il loro peso) da ricercatori specializzati muniti di zappe, che scavano negli aridi terreni delle Alpi e dei Pirenei.
Ha un contenuto alcoolico del 40-45% di cui, però, solo il 5% proviene dalla radice della pianta. Il distillato puro (che tra l’altro, è molto costoso) ha un sapore amaro, terroso e un profumo molto aspro. I montanari sostengono che la genziana possiede virtù terapeutiche che giovano allo stomaco, ai reni e alla vescica. la radice di genziana, finemente triturata, viene usata anche per preparare infusi.

In Bavaria e in Tirolo viene servita durante un pasto abbondante o immediatamente dopo. La si offre ben fredda e talvolta perfino ghiacciata. Per il suo elevato tenore alcoolico si presta ottimamente per preparazioni alla fiamma.

Foto presa dal web

2 comments

  1. Ely ha detto:

    il mio papà faceva un amaro alla genziana imbevibile per l’amaro ma funzionava a meraviglia per la digestione 🙂 ciao Ely

  2. simona da san giovanni in fiore ha detto:

    bel cambio di grafica! sembri più istituzionale così…

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