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Moscato di Saracena

moscato di saracena Sestium urbs Oenotrorum mediterranea hoggi secondo l’uso comune è chiamata la Saracena. In questo territorio si produce vino delicatissimo”: cosi il Marafioti nel 1601 raccontava di questa terra.

La sesta citta fondata da Enotro, figlio di Licaone, nato 17 generazioni prima della guerra di Troia.

Cosi comincia la storia di questo vino: solo grappoli di Moscato di Saracena raccolti anzitempo, selezionati e appassiti su graticci.

Zona Di Produzione

Parco Nazionale del Pollino – Comune di Saracena

Vigneti

Allevati a controspalliera con densità di 4. 500 ceppi per ettaro

Vitigni

100% Moscato di Saracena

Clima

inverni miti ed estati calde e asciutte.

Vendemmia

Manuale, con raccolta anticipata del Moscato e appassimento in locali controllati

Vinificazione

Pressatura soffice, con resa in vino complessivo inferiore al 50%.

Colore

Ambrato, brillante

Bouquet

Caratteristico, intenso, con un marcato riconoscimento di Moscato

Sapore

Dolce, aromatico, morbido, fine

Grado alc.

16% in vol.

Temp. Servizio

Leggermente fresco

Bicchiere

Calice da dessert a stelo medio

Abbinamenti

Pasticceria secca, formaggi stagionati e erborinati

Conservazione

Ambiente fresco e non eccessivamente umido, al riparo dalla luce.

Durata

Con il tempo si affina

Annata proposta

2006

Bottiglie

3500 da 50 cl

Prezzo franco cantina per operatori escluso iva

Mousse di cipolle rosse…di Tropea

Mousse

Qualche giorno fa rientrando a casa, in cucina, trovo un pacco: lo guardo, lo osservo, leggo l’indirizzo… La curiosità è tanta, quindi lo apro. Che ti trovo??? Mistery… una mistery box, con tanti prodotti calabresi a base di cipolla rossa di Tropea della ditta “Delizie Vaticane”.

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Nessuna cucina per lo chef

Nessuna cucina per lo chef – una spia tra i fornelli di Gaetano Taverna.

L’Europa è sotto attacco di una nuova forma di terrorismo, un terrorismo finanziario attuato da potenti gruppi nazionalistici contrari all’Unione Europea. Sfruttando la crisi economica, attraverso mirate speculazioni finanziarie devastanti, organizzazioni non ben identificate agiscono in maniera occulta per destabilizzare grandi aziende e soprattutto gli Stati Europei.

Lo chef, Davide Sali, collaboratore esterno del servizio di intelligence europeo (E.S.O. – European Security Office), dovrà svestire la giacca da chef e – sfruttando la somiglianza impressionante – indossare i panni di un noto faccendiere romano coinvolto nelle maggiori speculazioni finanziarie. La sua missione sarà quella di scoprire chi si cela dietro le inquietanti organizzazioni che stanno colpendo l’Europa.

Nessuno cucina per lo chef

Ambientato a Roma, il romanzo trascinerà il lettore in un’avventura adrenalinica tra ville, monumenti e personaggi famosi, non senza approfondimenti e curiosità riportati in appendice. Come nei precedenti capitoli de Una spia tra i fornelli, non mancano le ricette gastronomiche, fedeli compagne di un viaggio che raccoglie i sapori della Roma antica, della tradizione della cucina regionale italiana, come il Lazio e la Calabria, ma anche l’esperienza di professionisti e food blogger che hanno collaborato con l’autore.

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